Articoli sulla festa

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Parlare della Festa Patronale di Adelfia in onore di San TRIFONE può essere facile o estremamente difficile poiché sono tante le sfaccettature e gli aspetti noti e meno noti che questa Festa offre a chi ad essa vi partecipa. Certamente un dato indubitabile è che questa Festa Patronale non è mai uguale a quella dell'anno precedente; è vero che si muove entro schemi fissi e consolidati nel tempo e dal tempo. Ma è altrettanto vero che ogni anno c'è qualcosa di nuovo che al di là di bande, fuochi e luminarie la caratterizza e la contraddistingue.
Questi aspetti possono essere colti nella settimana che precede la Festa Patronale vera e propria, e che per l'anno in corso si possono concretizzare in due manifestazioni in particolare:
   - la prima consiste nel coinvolgimento dei nostri figli che frequentano la scuola   elementare e media. Essi infatti daranno vita ad un concorso di prose e disegni, avente un tema tutto particolare: la Presenza dei pellegrini alla Festa di San TRIFONE;
   - la seconda manifestazione ha un carattere ben diverso dalla prima e consiste nell'allestimento di una mostra fotografica retrospettiva della Festa di San TRIFONE, una specie di "amarcord" di felliniana memoria in cui sarà possibile ritrovare, rivedere volti, personaggi e situazioni delle passate edizioni della nostra Festa Patronale.
Il coinvolgimento degli alunni delle scuole elementari e medie fa parte di un progetto ad ampio respiro che coinvolgerà negli anni successivi gli alunni su temi sempre diversi e le migliori composizioni o disegni saranno, alla fine di un quinquennio, raccolte in una speciale pubblicazione che testimonierà l'impegno dei nostri ragazzi nell'affrontare temi par­ticolari atti alla valorizzazione di aspetti non marginali della nostra Festa.
Il Tema di quest'anno, quello della presenza dei pellegrini, ha la finalità di far conoscere ai nostri figliuoli che esiste una fede ed una spiritualità che travalica i confini cittadini, esiste una devozione profonda da parte di chi adelfiese non è, nei riguardi del nostro Santo Patrono e si esprime in maniera del tutto particolare e perciò è bene che sia conosciuta e valorizzata per l'enorme apporto devozionale che comporta.
La mostra fotografica retrospettiva, al di la della curiosità di vedere e ricordare "come eravamo" ha un indubbio fascino, rivedere situazioni, persone scomparse e non, personaggi tipici di una festa fuori del comune, aspetti noti e meno noti di un coinvolgimento popolare del buon tempo che fu.
Un elemento certo, stabile ed immutabile nel tempo, cuore della Festa Patronale è costituito dalle bande musicali che scandiscono il ritmo della festa alternando i loro cavalli di battaglia, i "pezzi" come noi definiamo le arie e le romanze che questi bravissimi "bandisti" ci offrono e si offrono per essere giudicati.
Non è a conoscenza di tutti che quest'aspetto della Festa Patronale è uno dei più spinosi visto dietro le quinte.
Ogni banda ha i suoi sostenitori, ogni complesso musicale preme in tutti i modi per salire sulla cassa armonica di Adelfia, è un traguardo ambizioso questo calcare le tavole della nostra piazza, è la consacrazione che la "banda" è ad un livello superiore alle altre, questo guardando dall'ottica dei complessi musicali.
Tutta questa attesa, questa speranza, questo profondo desiderio costituisce quasi un dramma per il Comitato che è chiamato ad essere giudice imparziale; e si sceglie essendo consapevoli di accontentare uno per scontentarne molti.
La scelta dei complessi musicali quest'anno si è indirizzata verso la riconferma della banda "LIGONZO" della città di Conversano che si è inteso premiare per l'alta professionalità mostrata nella precedente edizione della nostra Festa Patronale. Essa attivamente guidata dal maestro SCHIRINZI ci ha offerto pagine musicali eseguite con grande maestria e coralità d'insieme, senza sbavature e dissonanze e pertanto crediamo di aver fatto un buon regalo alla moltitudine di gente che affolla la nostra Festa. Poiché non bisogna dimenticare gli emergenti, il Comitato ha inviato il complesso musicale "Città di Manduria" diretto dal maestro Agnello che pur essendo di nuova costituzione ha destato ottima impressione in chi, come osservatore, lo ha ascoltato in altre esibizioni e quindi in considerazione che alla "Festa di Montrone" convergono tanti e tanti appassionati intenditori di bande musicali, siamo sicuri di non deluderli facendo esibire una banda nuova ma di sicuro interesse ed effetto.
Quest'anno nell'ideale gemellaggio Puglia - Campania che ci siamo proposti di realizzare, abbiamo dato spazio alla banda di Acerra di cui si dice un gran bene e che sicuramente . sotto la guida del maestro Garofalo saprà farci gustare musica che seppure abbiamo altre volte ascoltato, non ci stancheremo mai di riascoltare per i ricordi, le nostalgie, i "remember" che questo tipo di armonia suscita in ciascuno di noi.
Fra le "bande da giro" per la presente edizione della Festa Patronale il Comitato ha scelto la banda musicale di Casamassima, diretta dal maestro Spinelli che ci era stata proposta, tempo fa. ma il timore che qualsiasi novità possa provocare turbamenti a schemi consolidati aveva fatto si che il Comitato Feste Patronali fosse molto cauto a riguardo. L'elemento di maggiore perplessità era costituito dalla giovanissima età dei "bandisti", però un primo esperimento di "uscita" della banda in occasione della Festa "Nascita di San TRIFONE" ha convinto i membri del Comitato a dare fiducia a questi ragazzi che certamente, anche perché la Festa di San TRIFONE è la regina delle Feste Patronali, ce l'hanno messa tutta nella loro prima esibizione e di conseguenza hanno meritato a pieni voti la promozione alla Festa grande.
I giovani vanno comunque incoraggiati e valorizzati ed è con questo intento che il Comitato Feste Patronali propone, a tutti gli appassionati e non della buona musica, questo complesso musicale, che siamo certi farà molta strada.
Proseguendo in quest'ideale gemellaggio tra due regioni del Sud in cui maggiormente sono sentite e apprezzate le Feste Patronali. Adelfia che costituisce l’università per i "mest fueche" o "sparafueche" come normalmente sono chiamati i nostri pirotecnici, propone alla ribalta un nome nuovo per la Festa di San TRIFONE: il cav. Vincenzo De Joanni.
A San TRIFONE sono più i pirotecnici che rinunciano a sparare che quelli che accettano perchè è noto che Adelfia-MONTRONE è il peggiore "loggione" del Sud poiché qui convergono i massimi intenditori di "bombe", ''controbombe", "intrecci", "stutate" e "finali". Ed è qui che i nostri maestri pirotecnici si costruiscono o si bruciano la loro reputazione, di conseguenza trovare qualcuno nuovo è difficilissimo e quando ciò accade è realmente un avvenimento. Ma il nuovo deve fare i conti con il "vecchio" con chi padrone del campo e profondo conoscitore delle aspettative di tutti gli intenditori di "fuochi" che si danno appuntamento ad Adelfia nel giorno della Festa di San TRIFONE, sembra un convegno o una radiocronaca commentata poiché ad ogni "bomba" seguono subito i commenti benevoli e quelli malevoli che vanno a fare da miccia, tanto per restare in tema, a discussioni infinite tra tutti "quelli che capiscono".
E' anche questo un aspetto folcloristico della Festa di San TRIFONE.
Quindi la tradizione vuole che a San TRIFONE incendino i loro fuochi maestri consolidati e vecchie volpi della nostra festa come Di Matteo, Schiattarella, Teora, R. Bruscella e il nostro concittadino G. Gargano, valenti pirotecnici che a volte, come autentiche prime donne ottocentesche, si negano a un primo invito a sparare per San TRIFONE, si rendono preziosi ma in cuor loro gioiscono per essere stati invitati a tenere la loro prolusione all' Università di Adelfia che ha da tempo loro conferito la laurea "honoris causa" per il proprio impegno, la loro bravura nell'incendiare il cielo di luci colori e fragori che fanno contorno all'ultima Festa Patronale della provincia di Bari.
Questa è anche la Festa Patronale, con i suoi aspetti noti e non, con la sua profonda fede in San TRIFONE e per il piacevole riunirsi e ritrovarsi tra amici uniti nella venerazione di un Santo ineguagliabile che ha reso ineguagliabile la città di cui è protettore.

di Michele BRUNO


(articolo tratto da IL SIPARIO - Novembre 1997)

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