processione si dirige alla Casa Comunale per "scortare" le Autorità civili verso la Chiesa Matrice, da dove accompagnerà San Trifone per tutto il paese e per tutta la durata. Nel rientrare, poco prima dell'ingresso della processione nel centro storico, nelle vicinanze dell'arco dell'orologio il Sindaco consegna al Santo le chiavi del paese.
In questi momenti nella vicina Piazza del Mercato i bambini (vestiti da San Trifone) che devono partecipare alla processione, accompagnati dai genitori, si radunano; alcuni di questi percorreranno le strade del paese a piedi altri, invece, su cavalli bardati a festa. Questa lunga e suggestiva processione, formata anche da devoti che cantano inni in onore di San Trifone, si snoda lungo le vie di Adelfia-MONTRONE. Nel primo pomeriggio il popolo di Adelfia ed i pellegrini attendono con ansia la Gara Pirotecnica che ha una durata di circa 3 ore.
Articoli Si versano fiumi di inchiostro per narrare di questa festa, è piu' unica che rara, racconta di misticismo, di devozione, di musica, di architettura (vedi le luminarie che vanno a rasentare il cielo), di ingegneria fisica (lancio di bombe di diverse decine di Kg., sparate da mortai di interessanti calibri, che devono andare a sparare a decine di metri in un ritmo di suoni cadenzato e tutto in cielo), di incontri e di tanto ancora.
Abbiamo provato a riportare qualche articolo: da sempre la cronaca si è occupata di questa grande festa.
Il nostro storico
Mons. STANGARONE riporta nella sua encomiabile opera
"Cenni Storici di Adelfia" un articolo tratto da: La Gazzetta Del Mezzogiorno del
27-10-1938 che descrive dettagliatamente com'era vissuta questa meravigliosa Festa Patronale:
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Vogliamo parlare oggi di San TRIFONE, protettore del rione Montrone e della sua grandiosa festa che cade il 10 novembre di ogni anno. Grandiosa nel vero senso della parola per luminarie sfarzosissime per minorità e bellezza di fuochi pirotecnici - i migliori e più stravaganti - per concorso di gente che arriva da ogni parte della Puglia e con ogni sorta di mezzi di locomozione: dall'asinello che stenta a trascinare la carretta di famiglia di contadini, al traino, alla carrozza di famiglia agiata, agli omnibus, ai carrozzini, ai cicli, ai motocicli, automobili, ai treni che portano migliaia di fedeli e di turisti avidi di concludere tra il frastuono, le luci, la gioia del bivacco all'aperto, l'annata festaiola che si chiude proprio qui, il giorno di S. Martino. S. Trifone che è certamente invidiato da altri centri limitrofi, nella fu Montrone, che può ben chiamarsi la « metropoli pirotecnica delle feste di Puglia » ne è la causa, il motivo, l'occasione. Il rito che è tale nel vero senso umano e folcloristico di questa Puglia appassionata, mistica e clamorosa, avviene ogni anno con sempre più rinnovato ardore. Due primizie rendono più gradita la festa: il vino e l'agnello. Di quest'ultimi ne giungono su veloci carrette, a cataste stivate, oppure infilati a capo in giù sotto i traini. E delle loro innocenti e squadrate carni rigurgiteranno i forni, dove sulla carta si abbrustolirà l'agnello propiziatore. Del vino che qui se ne produce del finissimo, sotto la protezione di S. Martino, che contribuisce a rendere più gaia la festa del fratello di fede e di virtù religiosa, si fanno i nuovi assaggi nelle cantine improvvisate o su tavolate all'aperto, dove si rosicchia l'agnello al forno con il copioso innaffio del primitivo o aleatico nuovo, accompagnato dal piccante boccone del formaggio punto e della foglia del sedano ultra maturo. La festa di San TRIFONE che costa ai Montronesi diverse diecine di migliaia di lire è sorretta dalla oblazione del vino dei produttori paesani e dal concorso dei cittadini residenti nelle Americhe. Ma il vertice della festa è la famosa batteria di mezzogiorno. Ciclo e terra lampeggiano, tuonano e rintronano con tutti i calibri, laceranti e rombanti, con un fragore inaudito che supera la bufera, mentre la folla fittissima gremisce il vasto piazzale, ogni balcone, terrazza, scalinata, belvedere o rialzo qualsiasi. E San Trifone sotto il paliotto dalle lamine d'argento e d'oro passa in mezzo al suo popolo acclamante che a lui tributerà osanna e gloria. Indi S. Trifone siede nel suo bel tempio ove sulla facciata dipinti di S. Nicola e S. Rocco lo riattendono compiaciuti ."
Ma anche oggi della Festa Patronale di San TRIFONE ne parlano giornali locali, regionali e da qualche anno anche sul web.
Di seguito si riportano alcuni articoli di quotidiani.