Storia e culto

Galleria Fotografica - immagini casuali

Molto documentato è il culto tributato a San TRIFONE in Alessano (Le) un tempo sede vescovile ed a Tricase, località vicine al Capo di S. Maria di Leuca. Ad Alessano la statua che viene portata in processione raffigura San TRIFONE con aspetto giovanile e rubicondo, con capigliatura fluente, con gli occhi rivolti al cielo, e ai suoi piedi due  oche Alessano, liberata dalla invasione delle cavallette nel 1545 e 1647, dedicò a San TRIFONE, nella chiesa madre, un altare, una statua e un busto, riprodotti m una  pubblicazione del 1975. Il busto lo rappresenta in età adulta, con barba e la destra  benedicente.
Vi sono anche due tele. In quella attribuita al pittore Oronzo Letizia viene  raffigurata la «Gloria di San TRIFONE» (foto a  sinistra): il Santo al centro viene sollevato da angeli e sul suo  capo un altro angelo depone una corona di fiori. In alto il Cristo benedicente.  L'altra tela raffigura la Vergine di Leuca con il Bambino benedicente e in basso i Santi Giuseppe e Trifone. Questi regge con la mano sinistra una grande Croce e guarda la Vergine. A Pulsano (Ta), in epoca recente, la statua lo raffigura con aspetto giovanile, con nella destra una croce e nella sinistra la palma della vittoria.

Alessano (Le): Cittadina situata a pochissimi Km dal Capo di Santa Maria di Leuca, ricchissima di artigianato locale, a seguito di un miracolo locale, alcuni secoli or sono, San TRIFONE liberò le campagne della zona da un’invasione di cavallette, si affidò a questi: da allora eleggendolo patrono della città lo si festeggia annualmente nell’ultima domenica di Luglio, con processione, luminarie fuochi pirotecnici notturni. Altare, tela e statue sono depositate conservate presso la Chiesa Madre, ex sede arcivescovile.

Altilia di Santa Severina (Kr): ABBAZIA ad ALTILIA. Essa era ricca di molte reliquie tra le quali spiccavano: una costa di San Lorenzo Martire, un pezzo di osso di San Basilio, di San Senatore e Cassatore e Dominatore, San Pancratio, San Sebastiano, San TRIFONE e di altri santi. Per tutto il Seicento e fino alla metà del Settecento la chiesa dell'abbazia rimarrà l'unica chiesa di ALTILIA. La mancanza di una parrocchiale era dovuta, secondo gli arcivescovi di Santa Severina, alla povertà dei pochi abitanti. Così la cura delle anime era esercitata da un vice parroco (o economo) scelto dall'arcivescovo, che celebrava ed amministrava i sacramenti per i parrocchiani, nella chiesa del monastero dove c'era la fonte battesimale.

Apricena (Fg): In agro della cittadina dauna sorgeva, fino all'epoca federiciana, un ridente Casale detto di San TRIFONE. Era questo alle dipendenze del monastero di San Giovanni al Piano. Prettamente a vocazione agricola, pastorizia e cerealicola, subì, per motivi bellici, una grossa evacuazione di abitanti fino al totale abbandono durante il regno di Federico II. Sorgeva nei pressi della area di servizio San Trifone sull'autostrada A14.

Bisceglie (Ba): San TRIFONE è qui rappresentato come ad Adelfia, vestito da giovane guerriero romano e viene onorato e festeggiato la domenica della chiusura dei festeggiamenti ad Adelfia. Secondo tradizioni, annali, certi scritti, San TRIFONE era venerato anche a Martina Franca (Ta), Tricase (Le), Ceglie del Campo (ex frazione di Bari), Toritto (Ba), Cefalù (Pa).

CATANZARO (colli di): Vincenzo D'Amato, patrizio di Catanzaro, sin dal 1607 parlava della sua città che sorgeva sul massiccio Trivona', costituito da tre colli. Questi, presenti sul Petto dell'Aquila imperiale, stemma della città, sono quelli di: San Trifone, del Vescovada e di San Giovanni, che è il più alto e su cui fu edificato il Castello.

Cerignola (Fg): Nell'anno 1595, e seguenti, tutta questa regione (n.d.a. la Puglia) sentiva il flagello, e la rovina dei Bruchi, in tale circostanza capitò nel nostro territorio un venerando prete greco "religioso dell'Ordine di S. Basilio", che incitò il Clero e il Popolo a ricorrere devotamente a San TRIFONE: egli stesso, percorrendo le campagne, invocando il Santo allontanava e distruggeva le locuste cosicché tutti riconobbero la validissima protezione del giovane martire e unanimamente lo acclamarono e benedissero quale speciale Patrono e Protettore di Cerignola. L'Arciprete del tempo, D. Giovanni Giacomo De Martinis, dedicò al Santo la cappella, che si trova dietro l'attuale sacrestia del Reverendissimo Capitolo Cattedrale, collocandovi un quadro con l'immagine dello stesso che in mezzo ai campi, con l'aspersorio in mano benedice i terreni scacciandone l'infausto flagello: per accrescere la devozione del popolo, finchè visse, celebrò sull'altare, ivi eretto, la Santa Messa.
Ma il tempo e l'amara ingratitudine cercano di oscurare questo insigne favore del Cielo, quando un vescovo pio, Mons. Giovanni Sodo, si accorge che questa popolazione comincia a perdere il ricordo delle sante memorie e per richiamare i fedeli alle tradizioni religiose degli avi pensa di rimettere in onore il culto del Martire glorioso, di ridare a Cerignola il Patrono dei suoi campi.
Da Roma, per eccezionale e benigna concessione del Santo Padre Benedetto XV, ed in seguito a non facili pratiche dal Nostro amato Pastore... felicemente esperite, le preziose Reliquie del Corpo di San TRIFONE furono trasferite nella nostra Cattedrale il 16 maggio corrente (n.d.~ 1917 Fu proprio Mons. Sodo che commissionò la statua del giovane martire: la stessa, in cartone romano, veniva portata solennemente in processione almeno fino agli anni '30. Nella Cattedrale Tonti durante il Triduo e la festa la statua era collocata alla destra dell 'Altare maggiore: per l'occasione venivano distribuiti il "pane di San TRIFONE" e una candelina. Due anni dopo, sotto il ministero pastorale dello stesso Mons. Sodo, la nobildonna Clementina De Nittis Gatti donò una artistica e pregevole urna di bronzo e cristallo, nella quale furono esposte le sacre reliquie del martire: sulla fascia basale corre la seguente iscrizione: "CORPUS S. TRJPHONIS M(ARTYRIS) PATR(ONI) CERIN(IOLENSIS) ET SOC(II) CAPSULAM HANC AERE SUO FECIT D(OMI)NA CLEMENTINA GATTI DE NITTIS ANNO MCMXIX - AUSPICE IOANNE SODO EPISCOPO" (Per il corpo di San TRIFONE martire, Patrono consociato di Cerignola, donna Clementina Gatti - De Nittis fece preparare a proprie spese questa urna nell’anno 1919 con l'approvazione del Vescovo Giovanni Sodo). La predetta Urna è stata trasferita, nel 1934, sotto l'Altare della Confessione nel medesimo Duomo Tonti, dove tuttora è collocata. A spese dell'Università, nel primo giorno di Febbraio, si solennizzava ne' tempi andati un festeggiamento assai devoto e solenne, che ora è andato in disuso, in onore del glorioso Martire San TRIFONE, Protettore minore della Città, ma patrono principale delle campagne, sotto il cui patrocinio stanno i nostri campi... Nel giorno festivo enunciato, i Decurioni con il Sindaco intervenivano nella Cattedrale, ed accoppiavano agli effetti religiosi del cuore una oblazione di moltissimi ceri al Reverendissimo Capitolò. Ed il 1° Febbraio è rimasto per tradizione, da quel lontano 1595 a tutt'oggi, il giorno dedicato alla celebrazione della Festa del nostro Protettore San TRIFONE. Attesta la devozione al Santo anche la presenza di     una Sua effigie impressa insieme a quelle dei Compatroni S. Pietro Ap. e Maria SS.ma di Ripalta, e a quella del SS. Crocifisso sulla campana grande del Duomo Tonti. Con Decreto Vescovile del 23 novembre 1980, Mons. Mario Di Lieto istituiva la Parrocchia, nel nuovo quartiere residenziale "Fornaci", intitolandola a San TRIFONE Martire. La stessa, affidata inizialmente alle cure dei PP. Salesiani e senza una sede stabile, dal settembre del 1987 fu retta da don Tommaso Dente che provvide a dotarla di una Cappella, inaugurata la prima domenica di Avvento di quell’anno anche se le celebrazioni sacramentali continuavano nella Chiesa di Cristo Re. Dal 21/2/1988 don Domenico Carbone ne fu l'animatore pastorale divenendone Parroco nel maggio del 1989. Nel gennaio del 1991 lo stesso chiese ed ottenne dal Parroco dell'antica Chiesa di Cristo Re la statua del Santo: l'8 dicembre 1991 è stata ufficialmente inaugurata da Mons. Giovanni Battista Pichierri, nostro Vescovo, la nuova sede, in un prefabbricato dello stesso rione.

Francavilla Fontana (Br): Si ha traccia di venerazione e festeggiamenti per San Trifone sin dal 1536. Da quando la città di Francavilla Fontana passò in feudo per concessione di Federico D'Aragona, alla famiglia Bonifacio. Si ha traccia di devozione e festeggiamenti per San TRIFONE, Santa Irene, San Carlo, San Renato. Fino agli inizi dello scorso secolo.

Frascineto (Cs): Frascineto venne popolata dagli albanesi sin dalla loro venuta in Calabria nel XV secolo, i quali ben presto riuscirono a sostituire le primitive abitazioni in legno con fabbricati modesti ma pieni di fascino. Su tutti svetta la mole massiccia della settecentesca chiesa dell'Assunta. Nel transetto, oggi parzialmente chiuso dalla greca iconostasi, illeggiadrita da preziose tavolette raffiguranti ieratici santi orientali, si possono ammirare due grandi tele del pittore settecentesco Genesio Galtieri. Tralasciando la scenografica Assunzione della Vergine, il nostro interesse viene attirato dalla bellissima Madonna col Bambino e i S.S. Francesco di Paola e Trifone sotto i quali compare un bestiario di animali nocivi.

Galatina (Le): Particolare interesse offre la Chiesa Madre o Duomo di questa incantevole Cittadina del Salento. Dedicata ai santi protettori della città, Apostoli Pietro e Paolo, la sua fondazione si fa risalire a tempi remoti. Negli anni 1621-1633, veniva riedificata e da Parrocchia divenne Collegiata nel 1664. Il completamento di questa, in stile tardo barocco e in pietra leccese, si ebbe il 1771. Al centro della facciata della chiesa, sul portale, è situata la statua della Immacolata Concezione, mentre a destra è collocata quella di San Pietro ed a sinistra quella di San Giuseppe. Sulle porte laterali vi sono: a destra San Marco ed a sinistra San Sebastiano. Nel secondo ordine sono collocate nelle rispettive nicchie la statua di San Paolo a sinistra e San TRIFONE a destra.

Maiori(Sa): Presso la Colleggiata di S.Maria a Mare in Maiori (Sa), nella cripta dove sorge il prezioso museo di arte sacra "Don Clemente Confalone", sono custoditi reperti di grande valore, quali Madonna in Gloria, statue settecentesche come S.Lucia, Sant'Apollonia, la statua originale della Madonna dell'Avvocata, una Madonna con il Bambino, paramenti sacri, etc.. In questa stessa sala è custodito un antichissimo busto reliquiario del XIV/XV sec. di San TRIFONE.

Marzano di Nola (Av): qui troviamo traccia di una chiesa dedicata a San TRIFONE sin dal 1308 - Decimarum Italiae) - (foto a destra). E’ quivi festeggiato come Santo Patrono.

Minervino Murge (Ba): nelle vicinanze della grotta di San Michele trovasi la chiesa cinquecentesca della Madonna della Croce, piuttosto trascurata. Fu riconsacrata nel 1628. In essa si possono ammirare affreschi e lastre tombali del XVII secolo. Sono ammirabili una Vergine col Bambino ed altri dipinti, di mano popolare. Sull'arco dell'abside sono ben raffigurati un Crocifisso e due santi Santi : San Giorgio e San TRIFONE.

Nardo' (Le): importante cittadina del Salento, ricca di storia e tradizione, fra le tante opere in stile barocco ha una caratteristica piazza triangolare denominata Piazza Salandra. Ad uno degli apici v’è una chiesa dedicata a San TRIFONE.

Onano (Vt): San TRIFONE, martire protettore, si trova nella chiesa di Santa Maria  Maggiore. Alcune ossa del Santo furono portate ad Onano nel 1656 dal duca Enrico SFORZA, a cui furono donate per la grande peste che attanagliava il contado all'epoca. Dal 9.4.1729 è compatrono della città, con Santa Colomba.
Reliquie: una urnetta di bronzo con ossa, un busto di legno dorato del 1600, urna grande con statua in gesso del Santo. San TRIFONE viene festeggiato il 15 Agosto e il 10 Novembre. In agosto la festa viene celebrata con una processione: i bambini portano legati al collo "cavallucci" e "pupe" di pasta dolce quale ringraziamento per il raccolto. In realtà la vera festa sarebbe in novembre (11) ma, per timore della pioggia, il tutto è anticipato in agosto.
Link all'articolo contenente foto e panoramica delle Parrocchie di Santa Croce e Santa Maria della Conciliazione.

Pulsano (Ta): una statua di San TRIFONE è collocata nella chiesa Madre di Santa Maria dei Martiri e viene ben onorato e venerato.

Ravello (Sa): nella specifica testimonianza cristiana, furono fondati sin dall’anno 1000,a parte qualche chiesa 2 istituti religiosi dello Ordine di San Benedetto,quello femminile della SS.Trinità (A. 944) e quello maschile di San TRIFONE (A.1039).
Si arriva salendo la collina di Brusara, al di là di piazza Fontana. Sulla dx si incontra la chiesa di Santa Maria del Lacco e subito a sx quella di San Martino, oggi poco nota.
Ha preso questa denominazione nel XVII secolo; prima era il convento abbaziale di San TRIFONE. Mentre attualmente la chiesa continua a destare grande interesse, i locali conventuali sono stati trasformati in case coloniche, offuscando l’originaria destinazione.

ROMA: a parte quanto sia stato trasportato nella chiesa di S.Agostino, da quella dello Spirito Santo, ove era venerato San TRIFONE. V’è, lungo Via Dei Coronari il - Vicolo San TRIFONE -.
Nelle vicinanze, fino al XIII sec., fra Via della Scrofa, Via dei Pianellari e Via dei Portoghesi, era presente la chiesa di Santo Spirito in Sassia, ove era l’altare maggiore dedicato a San TRIFONE, con vecchie Icone greche e parte del corpo, il 10 novembre dell’XI secolo quasi tutte le ossa furono traslate a Roma e deposte sotto l’altare maggiore della detta chiesa. Fu di poi ceduta ai frati Agostiniani, che nei vari secoli seguenti ne hanno fatto un convento con annessa una meravigliosa Chiesa (opera del Vanvitelli), facendo sorgere Largo e Via S.Agostino.
Inoltre vi e' la Chiesa di Santo Stefano Rotondo, prima chiesa cristiana a pianta circolare, situata al Celio in via Santo Stefano Rotondo 7, eretta fra il 468 e il 483, nel XVI° secolo le pareti vengono completamente affrescate da Nicolò Circignani, detto il Pomarancio (dal paese nativo Pomarance in Toscana), fra il 1581 e il 1582, con raccapriccianti scene del martirio di innumerevoli Santi, fra cui SAN TRIFONE.
Il Santo Martire è dipinto appeso ad un albero mentre due soldati cercano di bruciarlo vivo con torce.

Sogliano Cavour (Le): Sembra che in epoca romana fosse il granarium della vicina Soleto, importante centro messapico e poi romano. Da deposito cerealicolo si trasformò in agglomerato urbano durante il Medioevo, quando (tra l'XI ed il XII sec.) fu abitata dai monaci basiliani che introdussero il culto per San Trifone. E' documentata nell'anno 1324 con vari nomi: Sculano, Sulano, Sugliano, Suiano e, Suddiana. Appartenne a vari feudatari normanni, che, nel Duecento, vi costruirono un castello e fu abitata da famiglie nobiliari: i "Del Duce" ed i "Filomarino". I duchi Ferrari la tennero per oltre cento anni, fino all'Ottocento. Nel Seicento fu edificata la chiesa più importante su un precedente luogo di culto basiliano. Dal XVIII secolo il culto per San Trifone è stato dimenticato. La Parrocchiale risale, invece, all'Ottocento. Dopo l'Unità, nel 1862, aggiunse il nome di Cavour, a ricordo dello statista piemontese.

Tramonti (Sa): Il 10 Novembre, presso la parrocchia Figlino di Tramonti gestita da Don F. Amatruda, si festeggia San TRIFONE.
Qui sono presenti reliquie di un avambraccio, custodite in un reliquiario del '600. Sicuramente provengono dal monastero di San TRIFONE di Ravello (Sa).
BILECIK (Turchia): Località a 100 Km da Bursa e a 250 Km da Ankara a vocazione prettamente pastorale. E' molto devota a San TRIFONE. Come tradizione della chiesa ortodossa non ha statue del Santo, ma icone di pregevole fattura, come la presente del XVI secolo e perfettamente conservata (foto a sinistra).

CATTARO (Montenegro): SV. TRIFUN MUCENIK.
La Cattedrale cattolica di San TRIFONE fu fondata nell’809 (in alto, in Cenni Bibliografici, la foto), più volte saccheggiata e ricostruita nel sec. XII in forme romanico-pugliesi; le aggiunte barocche (campanili e atrio) occultano la facciata romanica con rosone, mentre l’abside conserva la decorazione a lesene ed archetti. L’interno è a tre navate su pilastri e colonne marmoree (materiale di spoglio); a destra, presso l’ingresso, sepolcro rinascimentale del vescovo Trifone Bisanti (prima meta del sec. XVI); sopra l’altare maggiore, magnifico ciborio romanico-pugliese (sec. XIV), a forma di baldacchino ottagonale a piani rastremati, con figurine che narrano la vita di San TRIFONE; sotto il baldacchino, pala in argento dorato a rilievi eseguita nel 1440 da un Maestro Hans di Basilea. Dalla navata sinistra si accede alla Sacrestia (vi è murato un archivolto di ciborio della prima Cattedrale) e al Reliquiario, ambiente ornato da Francesco Cabianca nel 1700, contenente il tesoro: oreficerie sacre (sec. XIV-XVII), un sarcofago paleocristiano, quadri di scuola veneta, un polittico firmato da Girolamo da Santacroce.

LOS ANGELES (U.S.A.) :: Grazie alla comunità adelfiese,viene mantenuta alta la tradizione ed il culto di San TRIFONE. Ogni anno la San TRIFONE Society, presieduta da Mike Foschetti ricordano il Santo con festa e processione della statua, a perenne ricordo delle radici. A Novembre dello scorso anno (dal 21/11/1999) nell’ambito della ITALY IN THE WORLD ha ben saputo manifestare i grandi legami, che continua ancora ad avere con la vecchia Patria.

KALUGA-KALUZHSKAYA OBLAST' (Russia) :
Località a circa 150 Km da Mosca.
Chiesa di San Cirillo. Originariamente era una piccola cappella, costruita negli ultimi decenni del 1700. Ha l'altare centrale dedicato a San TRIFONE, con l'icona che rappresenta il Santo Martire con il falco smarrito da Kyris guardiacaccia di Ivan il Terribile, che lo avrebbe giustiziato se non l'avesse ritrovato. Affidandosi al Santo lo ritrovò, costruendo l'originaria cappella.

San TRIFONE Martire, culto a LOS ANGELES (U.S.A.)
 
Chiesa di San PIETRO - la storia
La Chiesa di San Pietro fu istituita come chiesa di missione per l'assistenza spirituale del popolo italiano, nella primavera del 1904, da Mons. Conaty.
Gli anni tra il 1890 e il 1910 videro la più grande migrazione di massa degli italiani verso gli Stati Uniti. Mentre la maggior parte dei migranti si stabilirono nel Midwest degli Stati dell'Est , molti si trasferirono ad ovest, in particolare in California. Seguendo l'esempio di molti vescovi cattolici della costa orientale, Conaty il Vescovo di Los Angeles, rispose alle necessità pastorali dei nuovi immigrati, stabilendo una chiesa appositamente per loro ", per produrre buoni cattolici secondo la tradizione italiana", come egli stesso scrisse nel documento per la costruzione della Chiesa di San Pietro.
Chiesa (vecchia) di San PIETROLa prima chiesa era una struttura a telaio temporaneo costruito sulla North Spring Street. Padre Tito Piacentini fu il primo pastore. I libri parrocchiali dicono che il primo matrimonio celebrato nella nuova chiesa fu tra Domenico Pagliassotti e Maddalena Aiasso, il 30 agosto 1904, il primo figlio di essere battezzato fu Antonio Zaro il 4 settembre 1904.
Già in quegli anni, tuttavia, il centro della "Piccola Italia" si muoveva più verso la zona di North Broadway e North Hill Street. Una nuova location per la chiesa è stata pensato per essere più conveniente al fine di servire la comunità. La scelta cadde su un grande cappella del cimitero, lungo la North Broadway, che era stata costruita come un memoriale per una persona ricca, tale Andrew Briswalter, morto nel 1885.
[Si deve ricordare che l'area era stata per lungo tempo il luogo di sepoltura diocesano nominato Calvary Cemetery. E 'stato spostato nella posizione attuale in seguito].
Questa cappella del cimitero è stato dedicata e chiamata Chiesa di San Pietro, il 4 luglio 1915, durante il pastorato di Padre A. Bucci che era succeduto a Padre Piacentini, nel 1906, ed è stato parroco fino al 1918. Servì la chiesa parrocchiale per la comunità italiana fino a quando fu distrutto da un incendio il 13 giugno 1944.
Questo primo periodo la chiesa di San Pietro fu caratterizzato da un susseguirsi di molti sacerdoti alla sua guida, la maggior parte di loro solo tra i due ed i tre anni al massimo
(ci fu anche un periodo, 1926-1930, quando la chiesa non aveva pastore titolare, ma fu servita in vario modo dai sacerdoti della comunità salesiana locale). L'eccezione era Padre A. Bucci, che fu parroco per 12 anni. Alcuni dei membri più anziani della comunità lo ricordano ancora.
Questa rapida successione di sacerdoti risulta da una breve occhiata alla lista dei nomi dei primi pastori ed i loro assistenti che hanno servito la Chiesa:
 
SACERDOTI DIOCESANI

1904-1906  Father Tito Piacentini
1906-1918  Father Alex Bucci
1918-1919  Father B. J. Schiapparelli
1919-1923  I due Fratelli, Padre Louis e Innocent Montanari

SACERDOTI SALESIANI
1923-1925: Father Joseph Castagnotto
1923-1925: Father L. B. Galli
1925-1926: Father P. Beccarla
1930-1932: Father Ypres Grall

SACERDOTI CLARETIANI
1932-1932: Father A. Pujol
1932-1935: Father A. Leal
1935-1937: Father U. Julian
1937-1938: Father J. Uriarte
1938-1938: Father Peter Caballer and Father Joseph Gutierrez
1938-1939: Father Eustace Flamenco
1939-1942: Father Basil Frison
1942-1943: Father Louis Bossi
1943-1949: Father Michael Cecere
1949-1951: Father Leonard Cuellar
1951-1954: Father Donatus Larrea

RITORNO DEI SACERDOTI DIOCESANI
1954-1960: Father Salvatore De Vita
1960-1961: Father Lorenzo De Dominici
(1955-1960: Father John Kokot servì St. Peter's Church come pastore assistente)

I SACERDOTI SCALABRINI
1961: La chiesa è affidata ai Padri Scalabriniani che sono a capo della parrocchia fino ai giorni nostri.
 
LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA CHIESA

Quando il vescovo Conaty fondò la Chiesa di San Pietro, nel 1904, desiderò che fosse la chiesa per tutti gli italiani dell'Arcidiocesi. In termini tecnici che è venuto per essere utilizzato in seguito, doveva essere una "parrocchia etnica nazionale". E infatti, anche se è stato originariamente situato in una zona che era conosciuto come "Piccola Italia", perché in gran parte popolato da immigrati italiani, italiani di tutta la città di Los Angeles la ritennero la loro chiesa per il culto e per le celebrazioni comunali.
Gli italiani che si stabilirono a Los Angeles erano migrati da varie regioni d'Italia: grandi masse provenienti da Piemonte, da Lucca in Toscana, da Ischia in Campania, da Bari in Puglia e da varie province della Sicilia.
Tuttavia, divenne presto evidente che il più grande gruppo regionale era composto da Pugliesi. Inoltre, i migranti provenienti da Puglia, molto più di altri gruppi regionali, portarono con loro un attaccamento fedele ai santi patroni delle loro città, come ad esempio, San Vittoriano, San Trifone, Madonna di Costantinopoli, Madonna della Stella, San Giorgio, ecc , così come le tradizioni religiose locali che hanno voluto mantenere anche nella nuova terra.
Il Pugliesi ha trovato ben presto il loro punto di incontro intorno alla chiesa di San Pietro e divenne, per così dire, la spina dorsale della vita organizzativa della parrocchia.

SAN TRIFONE SOCIETY

La "San Trifone Society", nota anche come "Società Cattolica Pugliese Di Beneficenza", è stata fondata nel 1936 come parte della Chiesa Italiana di San Pietro. La San Trifone Society è composta da membri che si dedicano a San Trifone. Molti di loro sono immigrati e/o discendenti da Adelfia-Montrone, della provincia di Bari in Italia.
Lo scopo della Società è quello di celebrare la festa di San Trifone, patrono della loro città natale, Montrone, dove la vita di San Trifone è celebrato con una festa del 10 novembre di ogni anno, il giorno commemora la sua morte ingiusta nel 250 dC San Trifone ha dedicato tutto il suo tempo ed energie a rafforzare la fede dei cristiani. Ha sofferto una morte tortuoso a causa delle sue convinzioni cristiane. I membri della Società San Trifone sono profondamente devoti al loro santo e si sono impegnati a mantenere la loro tradizione viva nella loro nuova patria. La San Trifone Society onora San Trifone con una festa la Domenica più prossima al 10 Novembre. Si comincia con una Messa nella chiesa italiana di San Pietro, di seguito una processione in cui la statua di San Trifone è portata in spalla dai devoti al Santo. La celebrazione continua con una danza cena alla Casa Italiana, con la partecipazione di oltre cinquecento persone.
Questa celebrazione è solo una delle ricche tradizioni italiane ad essere conservate per i nostri figli e nipoti a Chiesa Italiana di San Pietro. I membri della Società San Trifone sono orgogliosi della loro tradizione e grati a Chiesa di San Pietro, dove viene mantenuta in vita.
San TRIFONE Society2003-2004 In alto, da sinistra: Piero Gallidoro, Maria Savino, Tony Macchia, Mike Foschetti, Vincent Foschetti, Cecilia Foschetti, Joe Cici, Maria Bruno, e Giuseppe Campagna. Fila in basso: Franco Rizzi, Pasquale Bruno, Domenico Pagone (il membro più anziano della San Trifone Society), ed il Presidente Onorario Mike Campagna
 
Immagini Saint Peter's Church
 

 
 Fr. LOUIS PIRAN - Parroco della Saint PETER'S Church (dal 2012)
 
Fr. Louis PIRAN
 
 
St PETER'S - Italian Catholic Church
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Address: 1039 N Broadway - Los Angeles, CA 90012-1429 (United States)
 
 

Nota: Il testo di quest'articolo è stato tradotto da un libro realizzato dalla San TRIFONE Society nell'anno 2004 in occasione del centenario della fondazione (1904 - 2004), e riportato su questo sito. Le immagini in bianco e nero sono scansioni di quelle presenti sul libro sopra menzionato. Sentiti ringraziamenti porgo al Parroco della Comunità Fr. Louis Piran ed al sig. Robert Wollenweber per la squisita e calorosa accoglienza nonchè disponibilità verso la famiglia Bisceglie-Scavo, in occasione della visita presso la Chiesa di San Peter's nel mese di Febbraio dell'anno 2013.

ONANO è un piccolo paese in provincia di Viterbo che conta una popolazione di circa 1000 abitanti. In questa località sono custodite alcune reliquie di San TRIFONE. Nella piccola chiesa di SANTA MARIA DELLA CONCILIAZIONE troviamo il Reliquiario a urna a teca con all'interno una statua lignea del Santo. La teca è datata al secolo XIX. "L'opera è riferibile ad artigianato locale dell'Ottocento. San Trifone è comprotettore di Onano insieme a Santa Colomba. Le reliquie del Santo furono portate ad Ornano nel 1656 da Enrico Sforza in quanto, in quell'anno, il territorio nazionale era afflitto da una terribile peste. Il 19 aprile 1729 fu proclamato patrono locale." (fonte Catalogo Generale dei Beni Culturali).
Ricapitolando, "le reliquie del Martire giunsero in paese (Onano) nel luglio del 1656 e qualche anno dopo, precisamente nel 1659, il curato don Sebastiano Bartolini scrisse una supplica al Vescovo di Sovana (Grosseto), Mons. Pier Maria Bichi, allo scopo di ottenere la concessione di trasferire una porzione delle reliquie all'interno del busto di legno di cipresso dorato e argentato raffigurante il Martire, fatto scolpire dal nobile spoletino Francesco Costa.
Altra parte delle reliquie è invece tutt'ora conservata sotto l'altare di S. Maria dell'immacolata Concezione Santa Maria della Conciliazione, sempre a Onano." (fonte Proloco Onano)

A seguire alcune foto rappresentative del Reliquiario e della immagine rappresentativa di San TRIFONE. Da notare la forte similitudine con il nostro Santo Patrono di Adelfia, presenta anche questa statua lignea un abito da guerriero ma, al posto della lancia, San Trifone qui stringe nella mano destra un crocifisso e nella mano sinistra una palma. Di seguito, una visione a 360 gradi dell'interno della Chiesa di Santa Maria della Conciliazione che conserva le reliquie dei due comprotettori della cittadina Laziale.


Chiesa S. Maria della Conciliazione - interno, foto 360°



La Parrocchia di SANTA CROCE è la chiesa principale di Onano. Qui sono presenti due Reliquiari a busto di materiale ligneo, il busto di San Trifone e quello di Santa Colomba. Il busto di San Trifone è ospitato all'interno di una "edicola cuspidata policroma con colonnine tortili, di uso processionale" presumibilmente datato tra la fine del secolo XVIII ed il secolo XIX. Alla base del busto, una piccola urna contenente una Reliquia del Santo. Di seguito le foto del busto e panoramica interno della Chiesa.


Chiesa Santa Croce - interno, foto 360°



Nota: Cenni storici sul reliquiario ed i busti sono del Catalogo Generale dei Beni Culturali
Le foto possono essere condivise purchè NON sia rimosso il nome dell'autore
e venga citata SEMPRE la fonte (sito web: SanTrifone.it)

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