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Durante i festeggiamenti in onore di San TRIFONE, patrono della città Adelfìa diventa la capitale delle feste patronali. Le luminarie, il festival dei fuochi d' artificio e i concerti bandistici che si susseguono sono ad alto livello. Tanto, da attirare i comitati organizzatori delle feste locali di numerose altre città che, proprio ad Adelfìa, scelgono e prendono contatti con chi sarà il protagonista delle loro feste. I festeggiamenti attirano più di centomila persone: pellegrini che credono nelle proprietà miracolose di San TRIFONE, abitanti dei comuni limitrofi (tanti i baresi), cittadini di Adelfia da anni all'estero o nel Settentrione per lavoro. Una marea di persone che rischia di mettere m difficoltà il piccolo comune che conta 16 mila anime. Un rischio calcolato e ben fronteggiato. Abbiamo allertato anche Prefettura, Provincia, Protezione civile e organizzazioni del volontariato: dice il sindaco Angelo Gargano. La cittadina, infatti, già ieri. durante la tradizionale fiera annuale, vivacizzata da trecento venditori ambulanti, era presidiata da gente dedicata all' ordine pubblico.
Si svolgono dal 1 al 22 novembre i festeggiamenti in onore di San TRIFONE, che per la precisione è il patrono di Montrone una delle due parti di Adelfìa (la MADONNA della Stella e San VITTORIANO sono i protettori dell'altra Canneto). Diventano, comunque più intensi oggi (il quadro del Santo alle 19 esce dalla Parrocchia di San Nicola e viene deposto nella cassarmonica montata in piazza) e soprattutto, domani e mercoledì 11. Martedì, alle 10, il momento centrale dei festeggiamenti, quando la statua del Santo verrà portata in processione. Non si sa ancora chi avrà l'onore di portarla a spalla. Ci riuscirà il gruppo, i cui componenti si alterneranno tra loro, che avrà offerto al Comitato organizzatore l'obolo più consistente durante una vivace asta. Sino all’85 l'asta si svolgeva durante i primi metri della processione, per la precisione sino a quando arrivava sotto l'orologio che domina la piazza. Quell'anno, però, finì in una gran rissa. E, perciò, la decisione di far svolgere l'asta nelle due ore precedenti l'uscita della statua. Solitamente l'onore di portare la statua viene conquistato a suon di milioni (anche una decina).
Accanto al sacro, il profano i festeggiamenti, infatti, si svolgono a base di agnelli arrosto o al forno, sacrificati lungo le vie del centro, avanti ad ogni macelleria. Accompagnati da formaggio piccante, sedano e tanto vino, Sentendo buona musica: sulla cassarmonica si alternano le bande delle città di Lecce, Francavilla Fontana, Rutigliano e Turi, mentre in tutta la città una banda di bassa musica (dei tammur) invita a partecipare alla festa. E ammirando le luminarie, realizzate dal 1922 dalla stessa ditta (FANIOLO di Putignano) che abbelliscono corso e piazza principale: quest'anno in modo da esaltare l'orologio simbolo di Montrone.
Luminarie, bande e buona tavola, comunque, passano m second'ordine. I protagonisti indiscussi della festa, infatti, sono gli artificieri. Soprattutto domani alle 14,30, ma anche questa sera. si svolge il più grande festival dei fuochi d' artificio d'Italia. Vi partecipano sei artificieri che le pensano tutte per mettere in evidenza la loro bravura vincere una gara con tanto di commissione e primi. E possibilità di futuri lavori. Durante San TRIFONE, infatti, Adelfia diventa la captale dei festeggiamenti patronali perché ospita i comitati organizzatori delle feste di numerosi comuni d'Italia.
Vengono ogni anno ad Adelfia soprattutto per scegliere chi eseguirà i fuochi pirotecnici nelle loro feste. Proprio per questo, nel programma delle celebrazioni (oltre che riunioni sulla sanità ed un premio nazionale letterario) sono previsti convegni interregionale dei comitati feste. Quest'anno durante i lavori si parla anche della "questione morale" vista proprio nell'organizzazione delle feste patronali.
L'importanza dei botti trae origini dalla produzione di fuochi pirotecnici che sino a non molto tempo fa si svolgeva in Adelfia.
Una produzione che una serie di tragici infortuni ha finito col far scomparire: la ditta di Bruno TRIFONE scomparve con la morte del titolare (per un'eplosione) dopo che erano morti i suoi figli ed un suo genero; quella di Luigi Gargano, fratellastro del primo, cessò l'attività quando un'esplosione fece saltare in aria la fabbrica dotata di ogni sistema di sicurezza (il titolare ci rimise le mani).
Nella città, comunque, è rimasta una grande passione per i fuochi; per la verità, più per i botti che per le cascate di colore. La gente ama ammirarli e sentirli a pochi metri da dove sono installate le pericolose batterie.
Qualche anno fa un anziano signore si posizionò troppo vicino ad un mortaio: un colpo non scoppiò in ciclo, gli fini addosso e lo uscisse. "Questo - dice il comandante dei vigili urbani Michele Di Turi - nonostante il cordone di sicurezza che tra vigili, carabinieri e personale della protezione civile riusciamo a creare. C'è chi striscia per i vigneti e si piazza vicino ai mortai. Per farsi stordire dal boato."
Il comandante Di Turi e il Sindaco Gargano non sono solo impegnati ad evitare incidenti durante i botti. "L'anno scorso - dice il sindaco - durante i festeggiamenti Adelfia è stata presa d'assalto da non meno di centomila persone. Attorno alla città contammo non meno di seicento pullman. Con tutta questa gente, in una città presidiata solo da dieci vigili urbani, può succedere di tutto. Perciò, abbiamo lanciato l's.o.s".. "Il nostro appello è stato recepito. Ma occorre anche invitare la gente a comportarsi nel migliore dei modi. Ad esempio a non pretendere di raggiungere il centro della città in auto." aggiunge il comandante Di Turi mentre mettere a punto gli ultimi accordi col comandante della stazione dei CC Pietro Memoli, il personale della protezione civile e con Umberto Carofiglio. responsabile del Comitato cittadino dell'Associazione pubbliche assistenze, attivato dal Prefetto.
di Antonello AMBRUOSI

(articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del 9 Novembre 1992)

Sede del Comitato Feste Patronali ADELFIA-Montrone - foto 360°

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