la Festa Patronale

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Particolare menzione merita il culto di San TRIFONE a Venezia e Mostre, Venezia, dal sec. XI al XV, fu la Regina dell'Adriatico per cui è facile comprendere come abbia accolto il culto di alcuni santi particolarmente venerati sulle sponde dell'Adriatico. Il 27 ottobre 1994, il gestore del Bar San TRIFONE, Giovanni SCAVO, mi consegnò un plico proveniente dalla «Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone» con sede in Venezia, Castello 3259-A.

Il plico conteneva:
    - lettera datata 20-10-1994, indirizzata allo Scavo, dattiloscritta da "II Guardian Grande Comm. Tullio Vallery", con acclusa  documentazione relativa a San TRIFONE;
    - due cartoline di cui una con la riproduzione del celebre quadro del Carpaccio «Il miracolo di San TRIFONE», e fotocopia di documenti del 1736, 1767 e 1775 con la stampa del  Santo;
    - due avvisi sacri della metà del secolo scorso e relazione sul culto a San TRIFONE nella terraferma veneziana e riferimenti al Santo  nella chiesa arcipretale di San Lorenzo a Mestre.

Nel vicariato foraneo di Mestre c'è la chiesa di San Lorenzo, ove già nel 1573 esisteva un altare dedicato a San TRIFONE, situato dietro l'organo, con statua del Santo. Di quell'altare si faceva menzione in un documento del 1503. Nel 1668 si paria di nuovo dell'altare di San TRIFONE, considerato Protettore di Mestre.  Nel 1925 c'era tra le feste tradizionali anche quella di San TRIFONE. Il celebre dipinto di Vittore Carpaccio raffigura il miracolo avvenuto per intervento di San TRIFONE. La figlia dell'Imperatore romano Gordiano (240-244) era posseduta dal demonio e soltanto il fanciullo Trifone riuscì a liberarla dallo spirito maligno, dipinto come un basilisco che esce dalla bocca della ragazza. Nel 1451 in Venezia fu eretta la confraternita sotto la protezione dei Santi Giorgio e Trifone, in veneziano chiamata «La fraternitade overo Scuola in Honore de Missier San Zorzi et Missier San Trifon». La chiesa è oggi conosciuta come la «Chiesa dei SS. Giorgio e Trifone de' Dalmati, in Venezia» (vedi foto). Nel plico consegnatemi da Giovanni Scavo c'erano anche, in fotocopia, documenti come manifesti degli anni 1860 e precedenti con l'immagine dei Santi Girolamo, Giorgio e «Triffon». Questi è raffigurato non da soldato, ma con una palma nella mano destra, mentre con la sinistra sorregge la cattedrale di Cattaro. San Giorgio invece è un guerriero che sul cavallo combatte contro un drago.

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